venerdì 11 aprile 2014

COSI' BRAVO DA SEMBRARE MAGIA


AVVISO AI NAVIGANTI:
quello chescrivo non è un opinione definita... è più che altro un brainstorming di quello che sto cercando di metabolizzare
quindi è per sua natura errato ed incompleto..
il condividerlo qui è per cercare di dare completezza a questo pensiero che non riesco a definire...
prendetelo come una richiesta di aiuto.
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Keiko Wakabayashi Sensei, Yasumoto Akiyoshi Sensei, Kuroda Tezuzan Sensei, O-Sensei Ueshiba.. sono solo alcuni nomi di Maestri di Budo che ispirano un senso di rispetto in chi li conosce o li ha conosciuti..
Maestri che hanno raggiunto il più alto livello di conoscenza nella loro pratica e che spesso sono descritti come  "talmente di alto livello che nessuno dei loro allievi riesce ad avvicinarvisi anche lontanamente".

Ed è proprio questa la sensazione..
Che essi abbiano raggiunto una capacità così raffinata ed efficente da risultare incredibili (nel senso letterale del termine), che siano così enormemente bravi che nessuno abbia ancora mai raggiunto quella capacità, o vi si sia avvicinato.



In alcuni casi la loro capacità si avvicina alla magia.. perchè è quasi impossibile comprendere come possano fare certe cose, dove sia il "trucco"... In fondo per il nostro metodo scientifico, un risultato deve essere riproducibile (e non solo da chi lo ha prodotto la prima volta) per poterlo definire reale... 

Prendiamo ad esempio il primo Maestro citato:
Keiko Wakabayashi Sensei.. Una anziana signora di oltre ottanta primavere  alta 1,54 , estremamente gentile, sempre sorridente, eppure con una tecnica inarrivabile.
Si presenta sul tatami con umiltà ed un sorriso caldo , mostra e dimostra tecniche impossibili per tutti fuorchè per lei..



poi passa il resto dello stage a spiegare, far provare, dimostrare queste tecniche con una pazienza infinita.
Eppure, nonostante lei ci metta tutta la sua buona volontà, si esce dal tatami con la sensazione precisa di aver visto la magia all'opera.. e che sia impossibile riprodurla come a Lei, con quella semplicità che sembra dimostrare.

Non per tutti è così... ho visto e conosciuto molti Maestri che rispetto ed ammiro, ma di quasi tutti posso dire "wow.. se mi applico magari un giorno posso essere come lui"..Non che non siano bravi.. tutt'altro.. sono Maestri eccezionali.. ma tutti sono su un piano "umano"

Ma per i Maestri di prima è diverso...
Essi sono proprio su un piano completamente differente...


Perchè questa differenza? Perchè questo Gap che sembra così invalicabile?
 

Predisposizione

Bè.. innanzitutto bisogna dire che esistono persone che sembrano nate per fare quello che fanno.. si distinguono dalla massa e spiccano per la loro capacità, ed il loro rendere semplice cose che per altri sono impossibili, lo vediamo in ogni campo delle attività umane, dalla matematica all' "agganciare le ragazze", dall'Arte alla Scienza.

ci sono persone semplicemente  più dotate.

In questo caso è evidente che il Fato è riuscito a dare la possibilità a persone particolarmente dotate di trovare la Loro Strada.. il loro modo di esprimersi al meglio.


ma, non può essere spiegazione unica e soddisfacente, altrimenti sarebbe inutile studiare da loro.. quelle capacità sarebbero loro e loro soltanto, ed irripetibili se non si hanno le stesse facoltà e predisposizioni.
Ma non sembra essere il caso...oppure questi Maestri non si impegnerebbero tanto per insegnare qualcosa che non può essere insegnato


Anni di Pratica
 

L'età aiuta..
avere cinquant'anni di pratica sul tatami porta sicuramente a raffinare la propria tecnica... Le arti tradizionali Giapponesi sono arti esperenziali, si apprendono continuando a praticarle con dedizione... Ed a differenza di altri sport occidentali più popolari, quando il fisico continua a calare, la tecnica PUO' fare la differenza.. anzi! La tecnica e l'esperienza diventano dopo un pò una discriminante estremamente importante nel Budo..
(non ho ancora visto calciatori di ottant'anni riuscire a scartare e battere dei venti/trentenni) .


Ma anche questo non può essere una spiegazione.. o non si spiegherebbero maestri che praticano da altrettanto e che sul tatami non hanno capacità (e ce ne sono tanti...).. ed in ogni caso, io che pratico da 25 anni dovrei avere almeno la metà delle loro capacità.. il che non è assolutamente ..

Quindi anche gli anni di pratica non possono essere spiegazione sufficente.

Carattere e Derterminazione

Continuare a praticare per moltissimi anni un'arte dimostra un carattere fuori dal comune... Una cosa che si nota in questi grandi Maestri è di essere instancabili, di non annoiarsi mai di stare sul tatami, di essere sempre pronti a far rivedere o riprovare una tecnica.
Essi stessi hanno continuato a studiare senza fermarsi, a praticare, non si sono mai detti "ok, ora ho raggiunto la cima".. semplicemente hanno continuato e continuano tutt'ora a provare e riprovare.
Stranamente (si... è ironia) essi hanno perseguito pedissequamente una sola Arte, o un numero molto limitato di esse.. hanno conosciuto altre scuole, altre Vie, altri Maestri.. Magari hanno fatto un tratto di cammino su altri sentieri.. ma il loro percorso li ha portati a diventare esperti (*) in un pugno al massimo di Arti.

(*) ESPERTO: Che ha cognizione di checchessia per esperienza avutane o fatta, ed altresì che ha provato o sperimentato.   Pratico, Perito, ma si usa anche semplicemente per Consapevole.

(Piccola Chiosa: Naturalmente c'è da fare un piccolo/grande chiarimento: Essi sono diventati Esperti perchè hanno studiato e provato per tutta la loro vita, ma non hanno Studiato e provato per tutta la vita per diventare esperti.
E' stato lo scopo/non scopo con cui hanno praticato che li ha forgiati e li ha portati ad essere ciò che sono..)


 
Ma quindi?

Nessuna di queste ragioni, da sola, spiega le loro capacità... ma tutte insieme ci danno un immagine viva e precisa di cosa li ha portati lì..

Una pratica continua, fatta con spirito di abnegazione e senza porsi limiti od obbiettivi, effettuata ininterrottamente per anni ed anni, sempre sulle stesse tecniche, sempre sugli stessi principi, senza mai stufarsi di trovare un nuovo modo o un nuovo particolare su cui impuntarsi.

Li ha portati li la loro capacità di concentrarsi su un obbiettivo che non è "la cintura" o "il grado" o "imparare un altro kata", ma l'apprendimento puro e semplice di un Arte, e la capacità di provare meraviglia e piacere nel trovare un nuovo, piccolo particolare che non avevano compreso prima.

Per poterci arrivare hanno dovuto affrontare giorni di delusione e giorni di Illusione, giorni in cui il tatami dava la nausea e giorni in cui dava la felicità. Hanno dovuto affrontare difficoltà personali, lavorative, fisiche, psicologiche. 

Ma alla fine sono arrivati li.
la parola chiave è quel "ALLA FINE"




Cioè la loro capacità quasi "magica" è semplicemente il punto di arrivo di una vita di applicazione ed esperienza, di una pratica continua fatta nel modo corretto  e con lo spirito giusto.

L'unico modo che abbiamo per imparare da loro è di impegnarci ogni giorno come hanno fatto loro, fare il nostro cammino al meglio delle nostre possibilità, ascoltare i loro insegnamenti e fare tesoro delle loro esperienze, ma impegnarci a praticare NOI, a farci l'esperienza NOI, a studiare NOI.

Certe cose si possono imparare... ma è quasi impossibile insegnarle.

E' come se io fossi in mezzo al mare e vedessi un uomo su un isola...potrei chiedergli mille volte come ha fatto ad arrivare li, di insegnarmi come nuotare fino a li.. ma solo IO posso muovere le mie braccia  e le mie gambe per arrivarci.




UFH
come al solito, trovo difficile mettere nero su bianco i miei pensieri ed il mio sentire...e questo post sembra un profluvio di parole con poco senso...
Lo migliorerò col tempo...
aspettatevi degli aggiornamenti.. Man mano che definisco dentro di me la cosa con più chiarezza....



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