mercoledì 25 luglio 2012

KATA ED ICONE

KATA E ICONE

La settimana scorsa ho portato una mia cara amica in visita presso un antico monastero locale...

Durante la visita, arricchita da un inaspettato "concerto di prova" dell'enorme organo a canne della Basilica, siamo incappati nel refettorio, in cui una signora di mezz'età stava dipingendo un Icona...
Ci siamo avvicinati incuriositi, ed abbiamo iniziato a chiaccherare della cosa...

All'interno del refettorio, una volta la settimana, si tiene un corso di pittura di Icone...
Viene scelta una famosa Icona (nel caso in oggetto una "fuga in Egitto" di Giuseppe e Maria con il bambin Gesù) e l'insegnante segue gli alunni nella composizione, pittura e quant'altro.

La gentile signora, ci ha spiegato che la pittura delle Icone è affare piuttosto complicato, in quanto nulla viene inventato, ogni singolo particolare deve essere riprodotto esattamente ed ha un significato ben preciso... La posizione delle figure, i colori con cui vengono dipinte (il nero rappresenta il MAle, il marrone l'umiltà, la porpora la santità... eccetera), le luci... Tutto concorre a comporre un quadro che ha una miriade di significati reconditi e seminascosti che, purtuttavia, vengono "percepiti" anche se non "Capiti" anche dall'osservatore profano.


La pittura di un Icona, è quindi un esercizio di umiltà (poichè non posso cambiare praticamente nulla di ciò che sto dipingendo), ed allo stesso tempo di Creatività (poichè sono io a dipingere e quindi la mia mano è differente da quella di un altro)...
Allo stesso tempo,riprodurre  in maniera così pedissequa un'icona , mi permette di "leggerla" nella sua interezza, di comprenderne completamente il senso, lo sviluppo, la forma e diventa, quindi, un modo di studiare Veramente il significato e il messaggio...

Mentre ascoltavamo le parle della pittrice, io e la mia amica ci guardavamo con un sorriso... poichè ella stava ripetendo esattamente gli stessi concetti da me espressi nelle pagine precedenti di questo Blog a proposito dello studio dei Kata nelle scuole tradizionali...
Se sostituiamo la parola "Kata" ad "Icona" troveremo una perfetta simmetria di intenti e di significati...
Le parole della signora erano, naturalmente, filtrate dalla Fede Cristiana, che ne permeava la pratica e la passione... Ma, stranamente, le sue parole ci sembravano Veramente familiari...

Eppure, stranamente, avevamo già trovato che questi concetti possono essere applicati a molti altri campi artistisci...
Nella poesia Haiku, per esempio, vigono regole molto precise che molti poeti occidentali trovano irritanti e limitanti...
17 sillabe, divise in tre versi di 5, 7, 5 sillabe
un Kigo (riferimento alla stagione)
una cesura (un verso "di stacco" fra i primi due ed il terzo verso)

Sono regole molto rigide.. ma al loro interno donano una libertà creativa incredibile...come un Kata



Anche in altre arti tradizionali, ad esempio il Sumi-E, il Chanoyu, l'Ikebana,  le regole di composizione sono  rigide, ed anche in questi casi, servono solamente a donare la possibilità di sviluppare la propria creatività verso l'alto, come fossero le pareti di un Vulcano, che premono la lava ed i lapilli ad altezze che, altrimenti, non sarebbero possibili.
Proprio come un kata.




10 commenti:

  1. :-)
    Carlo, hai inaugurato la sezione commenti di questo Blog..
    grazie per aver rotto il ghiaccio..

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  2. Pure io ci ho trovato un parallelismo che però ti è sfuggito, ma che in realtà secondo me è cruciale: ciò che realmente accomuna il fedele riproduttore di kata e il fedele riproduttore di icone è appunto una fede non ragionevolmente supportata da fatti, che la fedele pratica e riproduzione portino al conseguimento del risultato artisticamente valido di stimolare una creatività espressiva. Tutti e due si affidano completamente ad un dogma che dice che quella pratica porta al risultato, pur non avendone prove, ma per fede cieca. In una condizione simile, anche le prove concrete che confutano il dogma, non vengono considerate valide perchè il dogma è superiore pure alla ragione. Onestamente, a ognuno la sua scelta, però un piccolo dubbio ve lo vorrei insinuare: non sarà che la rigida pratica, dogmatica e fideistica, potrebbe avere lo scopo di stimolare dentro il praticante il dubbio e il desiderio di trascenderla? Che sia un trucco per farti scoprire che se non la trascendi non trovi la vera creatività?
    Shuhari

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  3. Capisco il tuo commento...
    ma personalmente non vedo nessuna accettazione fideistica nella pratica di una scuola tradizionale...
    In fondo tutto parte da "qual'è il risultato prefissato" ?
    Lo scopo della pratica dei kata, bada bene, non è "imparare a combattere", ma "imparare i principi della scuola".. poi tali principi potranno (e dovranno) essere utilizzati in contesti differenti...

    In questo, secondo me e nella mia esperienza, il Kata e la scuola raggiungono lo scopo...

    E, naturalmente, la scuola non si esaurisce nella pratica dei kata...ma ognuno deve poi evolversi, trascendere la pratica del kata.

    Per diventare un bravo matematico, devi studiare i libri di matematica...
    ma non puoi restare dentro ai libri per sempre...
    Devi usare gli strumenti che hai appreso dai libri per elaborare nuove soluzioni...
    la matematica non è il libro...

    just my two cents :-)

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  4. certo, ma se per laurearsi (menkyo kaiden) a volte non basta una vita, nessuno ti garantisce che ci arrivi e comunque i segreti che custodisce la scuola e che tramanda solo nello stadio finale non è detto che valgano la pena, dato che non sai cosa sono perciò non puoi decidere se ti interessano, alla fine si tratta solo di un atto di fede, intraprendere il percorso. Non fraintendermi, sono certo che, come ogni percorso, il fatto di percorrerlo comunque porti beneficio, però il paradiso è qualcosa che non è garantibile se non per fede :-)

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  5. :-)
    Mushotoku

    Non faccio ciò che faccio per raggiungere "il paradiso"...
    lo faccio perchè mi piace farlo..

    Non raggiungerò MAI il Menkyo...
    ma ho di fronte a me il mio Maestro, ed il Maestro del mio Maestro...
    quello che vorrei è imparare a muovermi come loro, ad avere il loro controllo del proprio corpo..
    :-)
    è un obbiettivo terra-terra, raggiungibile e poco esoterico.
    :-)

    e comunque trovo stimolante questa chiaccherata :-)

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  6. verresti a continuare qui questa conversazione?
    :-)


    http://budo.forumjap.com/

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  7. si, ma in quale thread?

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  8. apriamone uno nuovo, copiando queste conversazioni :-)

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  9. ok, tu apri, magari come seguito a quello relativo al tuo primo articolo del blog, e io inserisco queste mie

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