lunedì 16 luglio 2012

Sui Kata e sui segreti


CAPITOLO 1: SUI KATA E SUI SEGRETI

Molto spesso viene chiesto a cosa servano i Kata che vengono insegnati nella nostra scuola…
 “Un Kata è un catalogo di tecniche…”

È la risposta più comune a questa domanda.. quindi la gente si appresta allo studio della Forma, come se imparasse dieci tecniche…Ma Il dubbio che sorge quindi subito dopo alla mente dell’allievo è quindi “ma, a che servono quindi quelle difese da attacchi che nessuno mi farà mai”?.. ed anche in questo caso la prassi ha ormai consolidato delle risposte automatiche quali “sono un retaggio  antico che però ci insegna dei principi utilizzabili sempre perché il corpo umano ha la stessa fisiologia da sempre, abbiamo due braccia, due gambe, una testa”…

Ma le risposte automatiche come queste presuppongono che non si sia mai cercato la vera risposta e, secondo me, non si sia mai compreso appieno la portata di ciò che si sta facendo.
Vorrei perciò scrivere alcune mie considerazioni assolutamente personali su cosa sia studiare un kata.
Innanzitutto deve essere chiaro che il kata deve essere studiato con MUSHOTOKU , cioè senza scopo di lucro… intendendo che deve essere studiato per il gusto di studiarlo…senza avere altro scopo che lo studio stesso…

Inizialmente dovrà essere imparato come una sequenza, in modo da non dover pensare, ad ogni tecnica,  quale sia la risposta corretta…Ogni attacco dovrà corrispondere alla tecnica corretta, senza stare li a pensarci…Come la sequenza di astine fatte dai bambini delle elementari per imparare a scrivere..

A questo punto, dopo che lo avremo fatto una miriade di volte, potremo iniziare a comprendere cosa il Kata ci sta insegnando.. ed è a questo punto che inizia veramente il divertimento…
Capiremo che il kata ci insegna inizialmente il controllo della distanza frontale (ma-ai), ci insegna che posso prendere l’iniziativa anche solo porgendo il braccio da afferrare ad Uke..
Capiremo, altresì, che ogni movimento che facciamo ha un suo perché, un suo scopo…Serve a portarci nella posizione giusta per applicare i tre principi base su cui si basa tutto il jujutsu.. Tenouchi (il movimento delle mani), Kuzushi (rottura dell’equilibrio), Tai Sabaki (spostamento del corpo) e che permettono (anzi, sono necessarie) all’applicazione della tecnica.

Piano piano, il Kata inizierà a parlarci, a spiegare i suoi segreti…Ci insegnerà ad utilizzare la reazione di Uke, a lasciare spiragli volontari in modo che Uke abbia la reazione che noi vogliamo… spiegherà il principio sotto la tecnica…

E’ tutto qui?

No.. tutt’altro…

I kata della nostra scuola sono costruiti  a strati… così che una volta che si è giunti a pensare di conoscere un Kata, si scopre che c’è un lato nascosto (Ura) di ogni tecnica… un modo avanzato di praticare il Kata che insegna altri principi, altre reazioni…
Particolari non “Nascosti” nel senso occidentale del termine, ma particolari che è meglio conoscere solo quando si ha una base solida su cui costruire…particolari che danno ulteriore profondità alla pratica…
Naturalmente stiamo, per il momento, parlando di un singolo kata…magari proprio di quel Kata base che si è provato e riprovato fino alla nausea e fa storcere il naso quando l’insegnante sul tatami dice “Forza, ancora una volta Kihon-No-Kata”..
Tutto questo discorso va applicato naturalmente ad ogni kata della scuola.. Ogni singolo kata è costruito a strati…

Tutto qui?

Non ancora..

Anche i kata stessi sono “strati”… costruiti l’uno sull’altro.. studiati in modo tale che il successivo costruisca le proprie basi su quello precedente…
Abbiamo quindi una stratificazione “orizzontale “ (all’interno del singolo kata) ed una “verticale” (kata su kata)…
Questo approfondisce ulteriormente la complessità dello studio, ma allo stesso tempo la semplifica enormemente….
Perché, alla fine, i principi che vengono applicati sono una manciata.. le tecniche studiate sono sempre le stesse.. solo che vengono declinati in modo differente, in differente contesto ed in modo via via più complesso…

Finalmente possiamo dire che è tutto qui?

Oh.. no naturalmente…
In realtà continuando a studiare, ci accorgeremo che ogni singolo Kata ci insegna (ancora!) dei principi base cosi’ sottili da risultare difficili da comprendere… una base comune, una Trama sotterranea che unisce tutte le tecniche e tutti i principi… A questo punto, non importeranno più le tecniche, non importeranno più i principi.. perché essi saranno così radicati all’interno del nostro Spirito da essere ormai parte di noi…Troveremo pertanto che questa “trama”permea ogni aspetto della scuola..perfino lo studio delle armi che fanno parte del Curriculuma della scuola: Kodachi, Chobo, Hanbo, Tanto…ogni cosa è legata e strutturata nello stesso modo.
Allora, solo allora, si comprende cosa stia cercando di insegnarci la scuola stessa.. cosa stiano cercando di trasmetterci i Soke, generazione dopo generazione, e cosa sia studiare, veramente ed in profondità una scuola tradizionale che risulta ininterrotta da centinaia di anni.

Ed infine, è tutto qui?
No.. sicuramente no…ma lo sapremo solo proseguendo nel cammino.
Perché, in fondo, la scuola stessa non ha lo scopo di formare Guerrieri migliori, ma Uomini migliori.




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