CAPITOLO 1: SUI
KATA E SUI SEGRETI
Molto
spesso viene chiesto a cosa servano i Kata che vengono insegnati nella nostra
scuola…
“Un Kata è un catalogo di tecniche…”
È la
risposta più comune a questa domanda.. quindi la gente si appresta allo studio
della Forma, come se imparasse dieci tecniche…Ma Il dubbio che sorge quindi
subito dopo alla mente dell’allievo è quindi “ma, a che servono quindi quelle
difese da attacchi che nessuno mi farà mai”?.. ed anche in questo caso la
prassi ha ormai consolidato delle risposte automatiche quali “sono un
retaggio antico che però ci insegna dei
principi utilizzabili sempre perché il corpo umano ha la stessa fisiologia da
sempre, abbiamo due braccia, due gambe, una testa”…
Ma le
risposte automatiche come queste presuppongono che non si sia mai cercato la
vera risposta e, secondo me, non si sia mai compreso appieno la portata di ciò
che si sta facendo.
Vorrei
perciò scrivere alcune mie considerazioni assolutamente personali su cosa sia
studiare un kata.
Innanzitutto
deve essere chiaro che il kata deve essere studiato con MUSHOTOKU , cioè senza
scopo di lucro… intendendo che deve essere studiato per il gusto di
studiarlo…senza avere altro scopo che lo studio stesso…
Inizialmente
dovrà essere imparato come una sequenza, in modo da non dover pensare, ad ogni
tecnica, quale sia la risposta
corretta…Ogni attacco dovrà corrispondere alla tecnica corretta, senza stare li
a pensarci…Come la sequenza di astine fatte dai bambini delle elementari per
imparare a scrivere..
A
questo punto, dopo che lo avremo fatto una miriade di volte, potremo iniziare a
comprendere cosa il Kata ci sta insegnando.. ed è a questo punto che inizia
veramente il divertimento…
Capiremo
che il kata ci insegna inizialmente il controllo della distanza frontale (ma-ai),
ci insegna che posso prendere l’iniziativa anche solo porgendo il braccio da
afferrare ad Uke..
Capiremo,
altresì, che ogni movimento che facciamo ha un suo perché, un suo scopo…Serve a
portarci nella posizione giusta per applicare i tre principi base su cui si
basa tutto il jujutsu.. Tenouchi (il movimento delle mani), Kuzushi (rottura
dell’equilibrio), Tai Sabaki (spostamento del corpo) e che permettono (anzi,
sono necessarie) all’applicazione della tecnica.
Piano
piano, il Kata inizierà a parlarci, a spiegare i suoi segreti…Ci insegnerà ad
utilizzare la reazione di Uke, a lasciare spiragli volontari in modo che Uke
abbia la reazione che noi vogliamo… spiegherà il principio sotto la tecnica…
E’
tutto qui?
No..
tutt’altro…
I
kata della nostra scuola sono costruiti
a strati… così che una volta che si è giunti a pensare di conoscere un
Kata, si scopre che c’è un lato nascosto (Ura) di ogni tecnica… un modo
avanzato di praticare il Kata che insegna altri principi, altre reazioni…
Particolari
non “Nascosti” nel senso occidentale del termine, ma particolari che è meglio
conoscere solo quando si ha una base solida su cui costruire…particolari che
danno ulteriore profondità alla pratica…
Naturalmente
stiamo, per il momento, parlando di un singolo kata…magari proprio di quel Kata
base che si è provato e riprovato fino alla nausea e fa storcere il naso quando
l’insegnante sul tatami dice “Forza, ancora una volta Kihon-No-Kata”..
Tutto
questo discorso va applicato naturalmente ad ogni kata della scuola.. Ogni singolo
kata è costruito a strati…
Tutto
qui?
Non
ancora..
Anche
i kata stessi sono “strati”… costruiti l’uno sull’altro.. studiati in modo tale
che il successivo costruisca le proprie basi su quello precedente…
Abbiamo
quindi una stratificazione “orizzontale “ (all’interno del singolo kata) ed una
“verticale” (kata su kata)…
Questo approfondisce ulteriormente la complessità dello studio, ma allo stesso tempo la semplifica enormemente….
Perché, alla fine, i principi che vengono applicati sono una manciata.. le tecniche studiate sono sempre le stesse.. solo che vengono declinati in modo differente, in differente contesto ed in modo via via più complesso…
Questo approfondisce ulteriormente la complessità dello studio, ma allo stesso tempo la semplifica enormemente….
Perché, alla fine, i principi che vengono applicati sono una manciata.. le tecniche studiate sono sempre le stesse.. solo che vengono declinati in modo differente, in differente contesto ed in modo via via più complesso…
Finalmente
possiamo dire che è tutto qui?
Oh..
no naturalmente…
In
realtà continuando a studiare, ci accorgeremo che ogni singolo Kata ci insegna
(ancora!) dei principi base cosi’ sottili da risultare difficili da
comprendere… una base comune, una Trama sotterranea che unisce tutte le
tecniche e tutti i principi… A questo punto, non importeranno più le tecniche,
non importeranno più i principi.. perché essi saranno così radicati all’interno
del nostro Spirito da essere ormai parte di noi…Troveremo pertanto che questa
“trama”permea ogni aspetto della scuola..perfino lo studio delle armi che fanno
parte del Curriculuma della scuola: Kodachi, Chobo, Hanbo, Tanto…ogni cosa è
legata e strutturata nello stesso modo.
Allora,
solo allora, si comprende cosa stia cercando di insegnarci la scuola stessa..
cosa stiano cercando di trasmetterci i Soke, generazione dopo generazione, e
cosa sia studiare, veramente ed in profondità una scuola tradizionale che
risulta ininterrotta da centinaia di anni.
Ed infine, è
tutto qui?
No..
sicuramente no…ma lo sapremo solo proseguendo nel cammino.
Perché,
in fondo, la scuola stessa non ha lo scopo di formare Guerrieri migliori, ma
Uomini migliori.
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